Nel corso di un’audizione alla Camera, il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, ha espresso perplessità sulla direttiva UE per le case green. in Italia, infatti, Sabatini ha spiegato che per ” raggiungere almeno l’obiettivo intermedio della direttiva “andrebbe ristrutturato il 60% del patrimonio immobiliare, circa 8 milioni di edifici” con costi troppo alti per i cittadini anche con aiuti statali. Inoltre potrebbe provocare un blocco nell’erogazione dei mutui per l’acquisto di immobili che non siano conformi alla normativa. Inoltre, . Le banche non potrebbero erogare finanziamenti ai soggetti più deboli, che hanno un basso merito creditizio.
Gli investimenti da realizzare, ha spiegato, comporterebbero l’impiego di risorse “molto rilevante, in particolare sui proprietari meno abbienti. Anche immaginando interventi di sostegno pubblico – ha aggiunto Sanatini – non tutti i proprietari di casa avrebbero le disponibilità finanziarie o sarebbero in grado di contrarre mutui (o ulteriori finanziamenti) per interventi di ristrutturazione energetica. D’altra parte, anche le banche potrebbero avere difficoltà a erogare finanziamenti ipotecari a soggetti con più basso ‘merito creditizio’, posto che il processo di finanziamento deve basarsi necessariamente su una solida valutazione del merito di credito”.
Blocco dei mutui per gli immobili non conformi
Per Sabatini occorre modificare le disposizioni che impongono alle banche di “migliorare le prestazioni energetiche degli immobili posti a garanzia dei propri portafogli di mutui”.”Infatti – prosegue – esse presuppongono che le banche debbano migliorare l’efficienza energetica di questi immobili, ancorché non ne siano proprietarie e, quindi, non siano in grado di realizzare o imporre gli interventi di riqualificazione energetica”.
“In mancanza di modifiche sostanziali” conclude “le banche sarebbero necessariamente obbligate, nell’impossibilità di migliorare la qualità degli immobili già assunti in garanzia, a orientare le proprie scelte di finanziamento verso immobili che hanno migliori performance energetiche, riducendo le possibilità di accesso al credito per l’acquisto o riqualificazione degli immobili di minore qualità”.
Pur nella diversità delle situazioni del patrimonio immobiliare degli Stato membri,”il mondo bancario europeo auspica e agisce affinchè la versione finale della direttiva” sulle case green “abbia maggiore proporzionalità, gradualità e flessibilità nell’attuazione”
Case green? Una patrimoniale camuffata
Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, intervenendo alla trasmissione ‘Coffee break’ in onda su La7 ha parlato delle diverse criticità che riguardano la nuova direttiva, considerata “una patrimoniale camuffata”. “La prima riguarda l’attuazione entro il 2030, che appare un tempo eccessivamente stretto, tenuto conto che l’Italia, rispetto ad altre nazioni, ha un parco edifici molto vecchio. Inoltre, si parla in maniera troppo vaga di quelle che sarebbero le sovvenzioni europee utili ai restauri e delle eventuali pene per chi non si adegua o non lo fa per tempo. Quello che Fratelli d’Italia teme è che questa sia una vera e propria patrimoniale camuffata sulla casa. Sarebbe meglio dilazionare i tempi, almeno fino al 2040, anche per evitare un aumento speculativo dei costi della materie prime utili ai restauri, cosa che si è già verificata con il superbonus 110 per cento”.
Di uguale avviso anche la Lega, che in una nota a firma dei deputati Lega Alessandro Giglio Vigna e Stefano Candiani, presidente e capogruppo Lega nella Commissione Politiche Europee hanno affermato che “se si applicasse la normativa, perchè – spiegano i due esponentidella Lega – ne deriverebbe un deprezzamento del valore degli immobili non efficientati, con una conseguente crisi del credito. Chi chiede un mutuo in banca mette normalmente come garanzia a favore della banca stessa la propria abitazione: quindi, per far fronte al deprezzamento degli immobili, proprio per le regole sul credito imposte da Bruxelles, la banca sarebbe costretta a rientrare sul credito dato. Non vogliamo credere che l’Europa con questa direttiva, a base totalmente ideologica, sia in malafede. Ma è assurdo che non abbia pensato agli effetti finanziari drammatici di questa norma”
Clicca qui per collegarti al sito e articolo dell’autore
“https://www.idealista.it/news/finanza/economia/2023/03/17/173011-case-green-abi-in-italia-costi-troppo-alti-da-ristrutturare-oltre-il-60-del-patrimonio”
Pubblichiamo solo i migliori articoli della rete. Clicca qui per visitare il sito di provenienza. SITE: the best of the best ⭐⭐⭐⭐⭐
Clicca qui per collegarti al sito e articolo dell’autore