La Galleria Tiepolo a Palazzo Clerici, Milano. Foto © ISPI

Nel settembre del 1870, quando aprirono la Breccia di Porta Pia, le truppe del Regno d’Italia entrarono nella futura capitale attraverso il giardino di Villa Bonaparte, spettacolare edificio settecentesco che dal 1950 ospita l’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede. Giacimento di storia e arte dal valore inestimabile, il palazzo è solo uno dei 750 luoghi del Belpaese che si sveleranno al pubblico sabato 25 e domenica 26 marzo in occasione delle Giornate FAI di Primavera. Ben 7500 volontari e 15 mila apprendisti ciceroni sono pronti a guidare i visitatori alla scoperta dei tesori meno noti e più inaccessibili della penisola, in una mappa che coinvolge 400 città distribuite in tutte le regioni italiane: “una sorta di enciclopedia spontanea”, nelle parole del presidente del FAI Marco Magnifico, fatta di ville, chiese, palazzi storici, castelli, aree archeologiche, collezioni d’arte e biblioteche, ma anche di laboratori artigiani, siti di archeologia industriale, paradisi naturali, parchi, giardini e borghi storici. 


Villa Bonaparte, Roma. Foto Giovanni Formosa © FAI

Numerose le sorprese dell’edizione 2023 della manifestazione, dal cinquecentesco Palazzo Marino, capolavoro dell’architetto manierista Galeazzo Alessi e oggi sede del Comune di Milano, che aprirà ai visitatori i suoi saloni decorati con stucchi e affreschi, alla Fondazione Roberto Longhi di Firenze, ex monastero trecentesco che fu la residenza del grande storico dell’arte Roberto Longhi e che oggi ne custodisce la strepitosa collezione: spaziando tra il Barocco di Guido Reni e il Novecento di Morandi e Carrà, qui il pubblico potrà ammirare anche il Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, capolavoro assoluto della raccolta. 


Bologna, Biblioteca Universitaria. Foto Panzera © FAI

E se a Palermo si potrà eccezionalmente entrare nella famigerata Aula Bunker dell’Ucciardone, costruita negli anni Ottanta per il maxiprocesso alla mafia, a Venezia si visiteranno le aule storiche del Tribunale nel palazzo progettato da Sansovino nel Cinquecento, in viaggio tra le suggestioni di antichi delitti e gli ambienti novecenteschi che conservano intatti gli arredi di Carlo Scarpa. A Roma si varcheranno i cancelli di Villa Wolkonsky, residenza dell’ambasciatore britannico, con un itinerario incentrato sul parco, tra le 27 arcate dell’acquedotto neroniano e una serra con una collezione archeologica, mentre a Torino Palazzo Perrone di San Martino, sede della Fondazione CRT, aprirà al pubblico le sontuose sale di rappresentanza settecentesche. Se i visitatori di Genova non perderanno l’occasione di conoscere l’elegante Palazzo Doria Spinola, oggi sede della Prefettura, adorno di affreschi e logge rinascimentali, a Siena si ammirerà nel centenario della fondazione l’illustre Accademia Chigiana, che ha sede in uno dei più antichi edifici della città. 


Palazzo Ducale, Tagliacozzo (L’Aquila) © FAI

A Milano porte aperte alla storica sede Rai di Corso Sempione del 1929, per curiosare dietro le quinte della tv tra spazi operativi e studi di registrazione, mentre a Bologna un itinerario speciale sarà dedicato ai luoghi del sapere come l’Accademia delle Scienze, in attività dal 1890 e affrescata da Pellegrino Tibaldi, che ebbe tra i suoi soci Luigi Galvani, Guglielmo Marconi, Albert Einstein e Marie Curie. A Napoli due luoghi molto diversi tra loro sveleranno spettacolari panorami del Golfo: se nella centralissima Piazza Plebiscito Palazzo Salerno conserva preziosi arredi d’epoca e ben due giardini, al Vomero si potrà passeggiare tra i filari di Vigna San Martino, dove la coltivazione della vite è documentata fin dal Medioevo. 


Firenze, Palazzo della Banca d’Italia. Foto Metamorfosi I Courtesy FAI

Il paesaggio incontra la storia nello scenografico Convento di Sant’Angelo a Ocre, in Abruzzo, che sembra spuntare dal nulla su uno sperone calcareo affacciato sulla valle dell’Aterno, come pure a Irsina, borgo della collina materana abitato da 5 mila anime di 18 diverse nazionalità: nota per custodire l’unica statua attribuita ad Andrea Mantegna, negli ultimi anni Irsina ha visto insediarsi nelle vecchie case del centro storico inquilini arrivati dal Nord Europa: i lavori di ristrutturazione hanno portato alla luce opere d’arte nascoste da secoli, che nelle Giornate FAI di Primavera saranno visibili a tutti, con le testimonianze dei nuovi “cittadini” che hanno ridato vita al borgo.
In Puglia spazio ai percorsi rurali storici che valorizzano la tradizione agricola della regione, con le 625 fosse granarie di Cerignola, ultimo esempio di una modalità di conservazione del grano documentata dal 1225, e gli itinerari legati agli ulivi secolari in provincia di Lecce, tra frantoi ipogei di origine medievale e progetti contemporanei incentrati sulla difesa dalla xylella.  


Borgo di Irsina (Matera). Foto Namias © FAI

La cultura della natura, dove l’opera dell’uomo incontra virtuosamente l’ambiente, è protagonista nei giardini all’italiana di Villa Ravizza ad Arcore così come nel bacino di Rio Grande ad Amelia, in Umbria, mentre a Bomarzo (Viterbo) i misteri dell’archeologia si svelano nel folto del bosco con la Piramide etrusca, altare monumentale risalente a 2300 anni fa. A Ferrara, città d’acqua, si potrà infine visitare lo storico impianto idrovoro di Saiarino, in stile eclettico, inaugurato da Vittorio Emanuele III nel 1925 e cuore del grande sistema di bonifica del fiume Reno. 

Il programma completo dei luoghi aperti nelle Giornate FAI di Primavera 2023 e le modalità di partecipazione sono disponibili sul sito www.giornatefai.it


Argenta (Ferrara), impianto idrovoro sul Reno. Foto Panzera © FAI

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