Oristano
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Dall’Oms fiducia per la fine dell’emergenza entro quest’anno. Solinas: “Non dimentichiamo la lezione”
Per il terzo anno consecutivo, oggi si celebra la Giornata in memoria dei morti per il virus Sars-Cov-2. A Oristano le vittime finora sono state 80, sul totale di 188.750 registrate in tutta Italia.
Istituita formalmente il 17 marzo 2021, la commemorazione cade nel giorno in cui – nel 2020 – i camion militari carichi di bare sfilarono per Bergamo. Per l’occasione gli edifici pubblici esporranno le bandiere a mezz’asta.
Intanto ieri l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha espresso fiducia sul fatto che la pandemia possa stabilizzarsi, fino al punto da rappresentare una minaccia simile all’influenza, e quindi di poter dichiarare la fine dell’emergenza quest’anno. “Penso che stiamo arrivando a un punto in cui possiamo guardare al Covid-19 nello stesso modo in cui guardiamo l’influenza stagionale, credo che succederà quest’anno”, ha detto il direttore delle emergenze dell’Oms, Michael Ryan. “Una minaccia per la salute, un virus che continuerà a uccidere. Ma un virus che non sta sconvolgendo la nostra società o sconvolgendo i nostri sistemi ospedalieri”, ha aggiunto.
Un pensiero in occasione della triste ricorrenza è arrivato anche dal presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas. “La pandemia ha rappresentato un evento epocale che ha sconvolto le nostre vite. L’impatto del virus, sul piano sanitario, sociale ed economico, è ancora oggi evidente a un anno dalla fine dello stato d’emergenza”, ha commentato Solinas. “Quasi 7 milioni le vittime in tutto il mondo, secondo i dati dell’Oms, oltre 2 milioni solo in Europa. Un dramma che non ha risparmiato la Sardegna, che oggi paga un pesante tributo di quasi tremila vittime”.
“La Sardegna”, ha sottolineato il presidente, “non dimentica chi ha perso la vita a causa del virus e lo fa ricordando la grande forza con la quale i sardi hanno combattuto questa battaglia. Nel momento più difficile abbiamo avuto la capacità di reagire e di rialzarci, soprattutto grazie al profondo impegno di chi ha combattuto in prima fila sul territorio e nelle corsie degli ospedali, con sacrificio e abnegazione: medici, infermieri, operatori, tecnici e personale del comparto del nostro sistema sanitario regionale. La memoria di chi non ce l’ha fatta vive nell’immenso lavoro svolto nel corso della lunga campagna di vaccinazione partita con la prima somministrazione il 27 dicembre del 2020. Da quel giorno, carico di speranza, in Sardegna sono state somministrate 3,8 milioni di dosi di vaccino contro il Covid: adulti e giovani, uomini e donne, che con senso di responsabilità hanno aderito alla campagna per proteggere se stessi e le persone più fragili”.
“La più grande forma di rispetto che possiamo rivolgere alle vittime è quella di non dimenticare la lezione che il Covid ha impartito ai nostri sistemi sanitari. Oggi, pur nelle difficoltà dovute alla carenza di figure professionali indispensabili, abbiamo gettato le basi per un modello di assistenza nuovo, moderno e sostenibile, anche attraverso gli investimenti del Pnrr e con l’ausilio delle nuove tecnologie e la realizzazione di quelle strutture intermedie che avranno il compito di dare assistenza e costituire un filtro tra territorio e ospedale”, ha concluso il presidente della Regione.
Sabato, 18 marzo 2023
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